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Da "Il Resto del Carlino" del 21 Ottobre 2003

Il dramma degli istriani raccontato da Rumici

Il dramma dei 350 mila istriani in fuga dalla terra dei padri sotto l'incalzare della spietata caccia all'uomo delle bande partigiane di Tito, che sventolando la bandiera dell'internazionalismo comunista in realtà applicarono una bieca politica panslavista e antitaliana, appartiene a quel segmento distoria dimenticata che solo negli anni più recenti è stato rispolverato. Il silenzio dei vivi è un altro aspetto drammatico per i sopravvissuti, per i morti resta un senso di compassione infinita. Un contributo che rende loro giustizia, tra riflessioni e frammenti di memoria, lo ha dato Guido Rumici, insegnante di Economia aziendale e ricercatore di Storia ed economia regionale all'università di Genova, pubblicando Infoibati e Fratelli d'Istria,italiani divisi.

Due volumi che lo stesso autore,cultore di diritto dell'Unione europea,ha presentato nella sala consigliare del Quartiere Porto.Al dibattito promosso Coordinamento Adriatico,Culture di confine e Onlus Amici dell'Istria, sono Intervenuti Cesare Papa, Serafino D'Onofrio e Andrea Debeljuh, Consigliere nella commissione Giovani di Unione Italiana.

Vincitore del Premio Carbonetti con L'Istria cinquant'anni dopo il grande esodo e del “Premio Tanzella” con La Scuola italiana in Istria, Guido Rumici ha saputo costruire la propria identità intellettuale lucidissima, animato dalla ferma volontà di capire e di lasciare ai posteri un ventaglio di documenti capaci di colmare nel dettaglio le inevitabili lacune delle sintesi storiche.

Gian Aldo Traversi

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